Gli autotrasportatori sono sull’orlo di una crisi di nervi. Uno tsunami si sta abbattendo sul comparto: non ce la fanno più a sostenere i costi del gasolio. Confartigianato Piemonte Trasporti chiede una concreta riduzione del costo del gasolio e del costo del lavoro, con un intervento dello Stato più significativo, come sta accadendo per il caro bollette.
Costo del carburante +20% in un anno
"Il carburante è cresciuto del 20,7% in un solo anno ed ora con la grave situazione in Ucraina le cose non possono che peggiorare. Per non parlare di quelle aziende che in Piemonte hanno investito nel green negli ultimi anni cambiando i mezzi con l'acquisto di quelli a metano e che si trovano un costo alla pompa più che triplicato”, sottolinea Confartigianato Trasporti.
Un settore, quello del trasporto merci, che anche in Piemonte è in costante squilibrio tra fatturati che si sgonfiano, da una parte, e gasolio, pedaggi, assicurazioni, costi di esercizio e tasse che crescono, dall’altra. A tutto ciò si devono aggiungere il cronico deficit infrastrutturale, che verrà colmato con tempi lunghissimi, la concorrenza sleale, interna ed estera che opera senza regole e prezzi sottocosto.
“Per questi motivi – sottolinea Giovanni Rosso, Presidente di Confartigianato Piemonte Trasporti – riteniamo fondamentale che si arrivi alla definizione di regole che dovranno garantire una maggiore ed effettiva tutela delle imprese di autotrasporto, con particolare riferimento alla disciplina di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto al costo del gasolio, oltre che alla questione delle soste e all’applicazione del nuovo regolamento europeo”.
"Serve un credito d’imposta del 30% immediato"
“Il percorso di confronto con il Governo – chiude Rosso - di martedì 15 marzo con un incontro a Palazzo Chigi, vede sul tavolo la richiesta urgente di riconoscere un credito d’imposta del 30% immediato sul gasolio, ma soprattutto l’adozione della regola che vige per gli aerei, cioè che il maggior costo del gasolio sia ribaltato in fattura, a garanzia della sopravvivenza delle imprese dell’Autotrasporto”.
A seguito dell’esito di tale incontro UNATRAS, l’Unione delle Associazioni nazionali più rappresentative dell’Autotrasporto, di cui Confartigianato Trasporti detiene la Presidenza, deciderà quali iniziative intraprendere, ma intanto non aderisce alla sospensione del servizio proclamato da altre sigle per lunedì 14 marzo.
Anche Fita-Cna Trasporti sul piede di guerra
"Il Governo è lento e noi rischiamo seriamente di fermarci. Il mondo dell’autotrasporto piemontese è sull’orlo della chiusura", denuncia Fita-Cna Trasporti. "I carburanti hanno raggiunto cifre record da non consentire alle imprese di muovere i mezzi senza andare in perdita".
"Servono risposte immediate, concrete e precise. Fita-Cna propone, oltre all’introduzione di un credito di imposta che compensi l’incremento del costo del carburante, di rendere effettivamente obbligatoria la norma sui costi minimi di sicurezza unitamente all’introduzione di importanti risorse che permettano alle imprese di non continuare a lavorare in perdita anche attuando deroghe a norme europee”, spiega il responsabile regionale Costantino Spataro.