Nell'omelia pronunciate durante la celebrazione del Mercoledì delle ceneri, stasera l'arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia, ha affrontato il tema della guerra, ad una settimana dall'attacco russo all'Ucraina.
"Quest’anno la Quaresima coincide con un momento di particolare difficoltà per molti nostri fratelli e sorelle. La pesante crisi che ha colpito l’economia sta facendo sentire le sue ripercussioni e poi c’è l’incombente tragedia in Ucraina che ci ha lasciati tutti attoniti considerato che dopo tanti anni si pensava che una tale realtà non sarebbe mai più accaduta", ha sottolineato Nosiglia.
"Il dolore del Papa è quanto mai eloquente in quanto si tratta di nazioni di antiche origini cristiane oggi armate una contro l’altra. Per questo dobbiamo pregare e digiunare in questi giorni di avvio della Quaresima, per nutrire la nostra fede e il nostro indefesso impegno per sostenere la pace ad ogni costo. Ma dobbiamo tenere presente che la pace che invochiamo è una realtà che comincia da ciascuno di noi. Sono indispensabili le trattative degli Stati e sono molto importanti le manifestazioni che aiutano l’opinione pubblica a illuminare le ragioni di scelte necessarie a ricostruire la pace".
L'arcivescovo ha poi fatto notare come "dappertutto in questi giorni (e anche qui a Torino) si sono moltiplicate le iniziative concrete di accoglienza, sostegno e solidarietà verso le persone colpite più direttamente dalla guerra in Ucraina. La Caritas e Migrantes hanno attivato una serie di concrete possibilità per le famiglie e anche persone che lasciano la loro patria in guerra e cercano sostegno e accoglienza nel nostro paese. Molte sono le famiglie e i singoli cittadini torinesi che si sono resi disponibili a tale accoglienza di intesa con il Prefetto e il Comune. Mi auguro che anche altri accolgano questo invito e si rendano disponibili a questa particolare cura che si sta attivando in tutto il nostro paese".
"Questo è un segnale incoraggiante perché supera la mentalità della contrapposizione e del conflitto", ha rimarcato Mons. Nosiglia. "La pace che vogliamo non serve a calmierare il prezzo del gas o a preservare il valore dei nostri soldi. Ma come possiamo costruire pace se poi non poniamo noi stessi in ogni gesto della nostra vita quotidiana, gesti e parole di pace e di perdono? L’attuale guerra in corso e la crisi economica sono aspetti che non possono non toccare il cuore dei credenti, chiamati a scoprire nelle contingenze della storia i segni del progetto di Dio per collaborare con lui alla costruzione di un mondo più umano e fraterno".
"Mentre incoraggio l’annuale campagna “Un pane per i poveri”, che ci apre ai più poveri della nostra società, desidero richiamare l’invito della Chiesa affinché tutte le comunità si facciano promotrici di occasioni di incontro, di approfondimento e di discernimento, ma soprattutto sappiano farsi vicine a quanti vivono momenti di particolare difficoltà. A tutti rivolgo l’invito ad una Quaresima di sobrietà e di solidarietà”, ha concluso Nosiglia.