Economia e lavoro - 14 dicembre 2021, 07:10

Torino alla prova del Natale: 904 milioni per cenoni e regali, ma resta il "carbone" delle materie prime

A lanciare l'allarme le 23.686 imprese artigiane dell'alimentare e dei prodotti e servizi "di stagione". De Santis: “Acquistare i prodotti locali perché sono buoni, belli e creano valore economico, culturale e sociale”

Il mondo dell'artigianato vuole essere protagonista per i consumi di Natale

Un consumo, su scala regionale, che si stima intorno agli 1,7 miliardi di euro. Un giro d'affari che - a livello artigianale - interessa 23.686 aziende del settore alimentare e di quei prodotti e servizi tipici del periodo delle Feste, dando lavoro a circa 65mila addetti. Sono numeri impressionanti quelli con cui si presenta il Natale 2021, che se da un lato si propongono di essere il volano per la ripartenza dopo le difficoltà della pandemia, dall'altro registrano ancora difficoltà e timori legati alla mancanza di materie prime.

Si spende soprattutto per la buona tavola

Secondo i dati della ricerca realizzata da Confartigianato, nella nostra regione si spenderà (degli 1,7 miliardi), soprattutto per i beni alimentari, dunque la buona tavola e i cenoni. Si parla di 1.122 milioni per cibi e bevande, mentre quasi 600 milioni serviranno per prodotti, regali e servizi vari. 

A livello provinciale, si pensa che 904 milioni saranno spesi a Torino, 222 a Cuneo, 171 ad Alessandria, 140 a Novara, 83 ad Asti, 70 a Biella, 67 a Vercelli e 64 nel Verbano. E buonissima parte di questi consumi saranno "intercettati" - per dimensioni e propensione - proprio dalle aziende artigiane.

 

"Sostenere la filiera locale, che porta ricchezza e occupazione"

Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali vuol dire sostenere non solo l’impresa, l’imprenditore, i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità”, commenta Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino.

Ci rivolgiamo ai consumatori – continua - affinché per regali, pranzi e cene di Natale e per il veglione di San Silvestro, si affidino alla tradizione e alla qualità che possono garantire i nostri straordinari artigiani dell’alimentazione e della ristorazione. Uno shopping di valore che può contribuire a dare ulteriore forza ad un comparto che è tra i pochi a resistere alla crisi garantendo occupazione e lavoro”.

Il rischio dei prezzi per le materie prime

Dopo la pandemia dell'anno scorso, però, l'elemento nuovo di quest'anno riguarda invece le materie prime, soprattutto per quanto riguarda la difficoltà nel reperirle e i costi, che potrebbero in parte ripercuotersi anche sui prezzi dei prodotti.

La situazione che stiamo vivendo adesso è paradossale – commenta Marco Vacchieri, pasticcere associato a Confartigianato Torino – infatti, se la richiesta dei prodotti alimentari di Natale è altissima, al contrario scarseggiano le materie prime e quelle che sono disposizione hanno dei costi altissimi. Un problema che sta colpendo pesantemente le produzioni”.

Le imprese stanno facendo i salti mortali per contenere i costi di latte, burro, zucchero, farina, uova, nocciole, mandorle e tutto ciò che serve per fare pane, dolci e gelati - sottolinea Vacchieri – infatti sta avvenendo che le tensioni di prezzo a monte della filiera della produzione alimentare non si stanno scaricando sul consumatore finale, in una fase ciclica dei consumi ancora debole. In pratica è tutto sulle spalle delle imprese produttrici. Sono settimane frenetiche, da mesi, lavorando giorno e notte, le imprese stanno riuscendo a soddisfare i clienti ma con difficoltà grossissime nell’accettare nuovi ordini. manca ormai tutto e i prezzi aumentano di settimana in settimana, in un settore in cui questi erano fermi quasi da dieci anni. Abbiamo iniziato a fare gli ordini molti mesi fa ma non è bastato. Se si pensa, poi, che il settore dolciario a dicembre fa più del 60% del suo ricavo, si fa presto a immaginare le perdite”.