Attualità - 14 novembre 2021, 17:44

“Voglio ridare una seconda vita ai libri donandoli”

La storia di Sergio Catania, ex dipendente Inps di casa sulla collina di Luserna San Giovanni

La cassetta dei libri sul muro

“Voglio ridare una seconda vita ai libri donandoli”, questo l’obiettivo dell’autore di una cassetta di book crossing sulla collina di Luserna San Giovanni e largitore di duemila fumetti alla ‘Fumettoteca’ di Forlì.

Sergio Catania, ex dipendente dell’Inps in pensione, resosi conto dell’ingente mole di libri posseduti, si è posto un obiettivo: ridare loro vita donandoli.

La cassetta sulla collina di Luserna San Giovanni, verso la località Ciò d’Mai, dove è possibile trovare testi di narrativa, saggistica o fumetti, è stata una sua idea: “Non voglio libri in cambio, ma solo che vengano presi e letti da altre persone. L’idea che possano avere una seconda vita mi gratifica” commenta soddisfatto.

A sostegno della sua decisione riflette sul fatto che: “La mia è stata la prima generazione ad aver riempito le proprie case di beni di consumo, nel caso specifico di libri. Abbiamo accumulato tanti dischi, cassette, musicassette, e altre cose: siamo stati i primi a farci schiavizzare da questa forma di feticismo. Le case dei nostri genitori erano essenziali, non avevano nulla di superfluo. Questa roba, di cui siamo pieni, non ha valore o un particolare pregio, e non lo avrà per chi le erediterà. Ho intenzione di disfarmene cercando di dare ai miei libri una fine dignitosa. Così, mi sono dato da fare e ho pensato di mettere una cassetta a lato della strada con i libri, ma – puntualizza – ho dovuto mettere un avviso in cui spiegavo che non volevo ricevere nulla in cambio”.

Dopo aver lavorato gli ultimi quindici anni come ispettore di vigilanza dell’Inps, si è ritirato in una piccola borgata sopra la collina di Luserna: “A vent’anni sono emigrato in cerca di lavoro, come tanti, dal profondissimo sud, e in particolare da Pachino. Ora sono una decina di anni che mi sono stanziato a Luserna: vivo in una borgata di cui sono l’unico abitante e, essendo in pensione, posso dedicarmi alla cura del bosco circostante, evitandone, ad esempio, l’inselvatichimento. Questo è il mio modo di ripagare la montagna per tutto ciò che mi ha dato da quando mi ha adottato”.

In relazione al suo rapporto con i libri: “La mia passione per la lettura è iniziata molto presto: avevo esaurito tutto lo scaffale della letteratura per l’infanzia della biblioteca comunale già da bambino e, a tredici anni, mi sono rivolto a libri non proprio adatte alla mia età, come gli esistenzialisti francesi”. Il possesso di una vasta quantità di saggi politici: “Si deve alla militanza di tipo sindacale – precisa Catania –. Il mito del possesso del libro, accanto alla volontà di acquisire una propria identità culturale, è stato decisivo per avviare il processo di accumulazione. Negli anni ‘70/’80 bisognava leggere e informarsi per poter agire, soprattutto attraverso la saggistica”.

Sul finire degli anni Ottanta, l’interesse per i fumetti sorpassa quello per i classici del pensiero marxista: “Nel giro di poco tempo ho acquisito una biblioteca di grandi fumettisti,

arrivando a contare un paio di migliaia di volumi. Questo discorso – ammette – è stato un po’ più delicato. Non sono fumetti commerciali ma stampe anastatiche dei classici del fumetto americano degli anni ‘30 e ’40, di autori come Guido Crepax, Hugo Pratt e Moebius”.

Dopo un primo rifiuto da parte delle biblioteche del circondario, ha trovato il luogo adatto ad accoglierli: “Per fortuna Internet mi ha fatto scoprire la ‘Fumettoteca’ di Forlì dove i miei volumi potranno essere apprezzati. Questa mi sembra una degna fine per i fumetti che ho messo da parte in tutti questi anni. Il loro valore commerciale è elevato, ma a me interessa che possano essere ancora letti e valorizzati” confessa Catania.

Le donazioni non sono terminate e prossimamente porterà alla Biblioteca Civica di Torino l’intera raccolta di una rivista trimestrale di storia della fotografia che veniva pubblicata negli anni Ottanta: “Ho visto dai loro cataloghi che mancava e gli ho proposto di acquisirla; era facile che non l’avessero perché è un po’ fuori dai loro interessi: alcuni numeri erano vietati ai minori e, per segnalarlo scrivevano ‘rivista per adulti colti’”.

Il suo lavoro rivolto alla ricerca negli archivi online non si esaurirà finché non avrà terminato i libri da regalare.

Veronica Signoretta