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Economia e lavoro | 20 ottobre 2021, 12:53

L'accoglienza del commercio torinese a Lo Russo: "Al nuovo sindaco chiediamo discontinuità e condivisione"

Il terziario sotto la Mole torna a sorridere: merito del green pass, ma anche di turismo e grandi eventi. Sfumano i timori sui licenziamenti, ma soffrono i settori non alimentari, soprattutto l'abbigliamento

ascom conferenza 20 ottobre 2021

L'accoglienza del commercio a Lo Russo: "Al sindaco chiediamo discontinuità e condivisione"

Tempo di cambiamento. Si rialzano le serrande, con la ripartenza economica, ma il commercio e il terziario di Torino in questo autunno 2021 attendono al varco Stefano Lo Russo e la nuova amministrazione Comunale.

GRANDI ATTESE SULLA NUOVA AMMINISTRAZIONE

Sulla nuova Amministrazione "ci sono grandi aspettative, così come sui grandi eventi già nell'immediato come Atp Finals ed Eurovision". E dal sindaco Lo Russo "ci aspettiamo discontinuità con la giunta precedente: c'è da riprendere in mano la città e avere una visione chiara su cosa dovrà diventare Torino nei prossimi 5-10 anni. I primi segnali della condivisione e del lavorare insieme sono incoraggianti. Ma bisogna anche allargare gli orizzonti politici: raccogliere le forze migliori della città per rispondere meglio con forte coesione. Ora la città è divisa, il centro rispetto alle periferie, con grande astensione. Solo mettendo insieme le energie si può dare quell'ampio respiro che Torino si aspetta. Magari un laboratorio di una nuova anima politica", dice Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino e provincia.

DISTRETTO DEL COMMERCIO

Tra i primi provvedimenti, "c'è in progetto sospeso sul Distretto del commercio: un laboratorio di idee e costruzione di un futuro economico del centro storico e di tutte le sue diramazioni di Torino. Non con progetti calati dall'alto, ma che stimolano la partecipazione delle imprese sia in ambito ambientale che di viabilità. Non siamo contro le pedonalizzazioni, ma contro le chiusure indiscriminate".

Senza dimenticare le tasse: "Per anni siamo stati spremuti e non c'è più nulla oltre la buccia. Bisogna partire da un contenimento delle tasse, come nel confronto con il commercio online".

NUMERI DI RIPRESA: TORNA LA FIDUCIA

Segni più e fiducia, insieme a serrande che si rialzano e attività che riprendono. Il commercio torinese torna a regalarsi un sorriso, anche se l'entusiasmo è un'emozione che ancora non si concede. Per prudenza, ma non solo. Intanto le imprese tornano ad aumentare, ma meno di quanto accadesse prima della crisi Covid. Anche le cessazioni sono in ribasso, ma potrebbe trattarsi di casi "congelati" anche solo per evitare ulteriori spese connesse alla chiusura.

A rimanere fermi, in particolare, sono bar, ristoranti e alberghi, in attesa di scrollarsi di dosso gli effetti delle chiusure, ma anche dello smart working che ha svuotato gli uffici.

"Finalmente la fiducia torna a crescere, anche nei servizi. Merito delle riaperture e della ripartenza dopo tanta inattività. Ma è tutta la situazione epidemica che aiuta", dice ancora Coppa. E la tendenza è addirittura migliore rispetto alla media nazionale, anche se il rimbalzo sta perdendo impulso. C'è infatti ancora chi soffre. "Il non food è meno vivace, soprattutto l'abbigliamento - dice ancora Coppa - ma ci saremmo aspettati altro, con la ripresa della vita sociale, del lavoro e degli eventi. Speriamo che questo cambi verso Natale".

IL CARO BOLLETTE PESA SUI CONSUMI

Secondo i numeri, però, i consumi non sono così vigorosi come si sperava, anche a causa dei rincari per bollette e utenze domestiche. Ecco perché l'andamento dei ricavi segue quello della fiducia: in miglioramento, anche rispetto alle medie nazionali, ma con un'accelerazione un po' limitata.

GREEN PASS: 7 SU DIECI SONO PER L'OBBLIGO

Su un tema caldissimo come il green pass e il suo obbligo per i lavoratori, circa 7 imprenditori su dieci sono favorevoli (tra i contrari, soprattutto i trasporti). Il 17% è fermamente contrario. Il 53% valuta positivamente la sua introduzione, per garantire le attività in presenza, mentre solo un 10% ritiene che abbia scoraggiato l'ingresso nei locali.

OCCUPAZIONE, SFUMANO I TIMORI DEL PASSATO

Un altro argomento caldo dei mesi scorsi riguardava i timori di cali occupazionali a fronte della fine del blocco ai licenziamenti. Evento che non si è verificato, con addirittura il +23% di aziende che intende assumere rispetto al 2020, l'anno più difficile del Covid.

SORRIDE IL TURISMO: "SPERIAMO NEGLI EVENTI E NELLA NUOVA NUOVA AMMINISTRAZIONE"

Bene invece il turismo, soprattutto grazie alla ripartenza delle presenze per motivi d'affari (-26% per gli alberghi). "Dopo la tragedia delle chiusure così prolungate anche solo riaprire dà maggiore serenità. E i turisti sono arrivati, specialmente dal vicinato, ma anche Francia, Germania e nord Europa. Ci mancano i visitatori orientali, gli americani e tutto il resto del mondo".

Massimiliano Sciullo

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