Regione - 08 luglio 2021, 16:02

Gioco d'azzardo patologico, il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge

Dopo l'ostruzionismo delle opposizioni, gli oltre 900mila emendamenti, le polemiche per il silenzio di Cirio e Icardi, l'adozione del contingentamento dei tempi e poi del "canguro" da parte della maggioranza, ecco il voto che abroga la legge del 2016 e introduce nuove regole per il "gioco lecito"

Un giovedì "nero" per le opposizioni, un giorno da ricordare per la maggioranza di centrodestra: dopo un lunghissimo tour de force, che ha visto più sedute full time dalle 9 a mezzanotte, 900mila emendamenti da parte delle opposizioni, ostruzionismo, polemiche e adozione del contingentamento dei tempi e poi del "canguro" da parte della maggioranza, è stato approvato oggi dal Consiglio regionale il disegno di legge 144 sul gioco d'azzardo "lecito", che va ad abrogare la legge 9 del 2016 (allora approvata all'unanimità). Questa volta favorevole era la Lega, Forza Italia ha assicurato il suo voto favorevole, mentre Fratelli d’Italia ha garantito la presenza.

Diverse le novità introdotte. Cambia il cosiddetto “distanziometro”, con l’attività di sale da gioco, sale scommesse e spazi per il gioco, e anche l’installazione di nuovi apparecchi, che saranno vietate a una distanza inferiore ai 300 metri da luoghi sensibili (scuole, università, sportelli bancomat, compro oro e altri) nei Comuni sotto i 5.000 abitanti come da precedente legge, ridotta da 500 a 400 metri per quelli con più di 5.000 abitanti.

Gli esercizi che hanno dismesso gli apparecchi dopo l’entrata in vigore della legge 9/2016 possono quindi rivolgere istanza di reinstallazione, anche se intervenuti cambi di titolarità, senza che ciò sia equiparato a nuova installazione, purché non si superi il tetto massimo esistente a maggio 2016.

Vengono poi definite le fasce orarie da rispettare tassativamente: sale da gioco e sale scommesse dovranno interrompere le attività dalle 2 alle 10, gli spazi gioco per dieci ore giornaliere complessive, di cui otto ore consecutive nella fascia dalle 24 alle 8 e due ore nella fascia di uscita dalle scuole dalle 13 alle 15.

Rafforzati gli interventi di prevenzione sul gioco patologico, con una particolare attenzione a giovani e studenti. I minori di 18 anni non potranno accedere a sale gioco e sale bingo in cui sono installati i video terminali e sarà vietato l’uso di apparecchi per il gioco. Il titolare sarà tenuto a identificare i minori chiedendo il documento di identità e l’uso delle slot sarà attivabile tramite codice fiscale o tessera sanitaria. Le scuole primarie e secondarie predisporranno iniziative didattiche sui rischi del gioco, mentre in tutte le scuole - con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale - sono previste lezioni tematiche sul rischio di abusi del gioco online e su smartphone.

Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, approverà il piano triennale di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio del gioco patologico, attraverso azioni di educazione, informazione e comunicazione.

"Quella che abbiamo approvato è una Legge moderna che vuole fotografare il pericolo delle ludopatie in modo preciso e serio", ha dichiarato l'assessore Fabrizio Ricca (Lega). "La Regione si doterà di strumenti di monitoraggio che potranno vigilare costantemente sul gioco patologico, su quello online e sul percorso di formazione che giovani e lavoratori del settore potranno iniziare. Oltre a questo, era anche nostra intenzione tutelare i posti di lavoro del comparto del gioco legale".

Questa è la vittoria dei lavoratori onesti – ha ricordato invece Alberto Preioni (Lega) -, quelli che abbiamo incontrato nelle piazze, di cui abbiamo raccontato le storie sui nostri canali social. Uomini e donne con un’occupazione lecita, non lavoratori di serie B come qualcuno vorrebbe descriverli. Uomini e donne di un comparto legale, e noi sappiamo che dove la legalità non c’è questo vuoto viene riempito dall’illegale".

"Dopo quattro anni, in Piemonte, è giunto il momento di tornare al lavoro e, oggi, questa è la cosa più importante", il commento dell’associazione dei gestori As.tro. "Finalmente è stato rimosso il ’mostro giuridico’ della retroattività, che ha costretto alla chiusura le aziende regolarmente autorizzate e avviate nel pieno rispetto delle regole".

Di tutt'altro tono i commenti delle opposizioni, evidentemente scottate dalla "sconfitta": avevano infatti tentato in tutti i modi di difendere la vecchia legge, votata nel 2016 da tutto il centrosinistra, dal Movimento 5 Stelle e anche da tutti i partiti di centrodestra, Lega compresa. "Le slot stanno per tornare in tanti bar e in tutte le tabaccherie che le avevano dismesse", il commento di Marco Grimaldi (Leu). "Ma più ancora che delle macchinette, abbiamo paura che le sale diventino delle vere lavanderie di soldi a gettoni. La destra al governo, forzando il regolamento del Consiglio regionale alla fine è riuscita a ottenere tutto questo".

"Cirio ha scelto: ha ascoltato i diktat di Salvini preferendo le lobby alla salute", gli ha fatto eco il Pd tramite il consigliere Diego Sarno. Mentre il Movimento 5 Stelle ha attaccato: "E' un giorno nero per il Piemonte, per la legalità, per la democrazia. Una macchia indelebile sulla storia dell'ente e della politica regionale. I responsabili di questo scempio ben difficilmente potranno far dimenticare il disastro che hanno combinato ai danni della comunità piemontese. Lo smantellamento della buona legge regionale 9/2016 contro il gioco d'azzardo patologico rappresenta un assist alla criminalità organizzata ed una porta spalancata all'azzardopatia. La Lega, con questa legge, condanna centinaia di cittadini e le loro famiglie a ripiombare nel tunnel dell'azzardo patologico, con evidenti ripercussioni anche sul servizio sanitario regionale". "Le associazioni del Terzo Settore, quelle religiose, gli ordini dei medici, degli psicologi, degli assistenti sociali, gli istituti di ricerca, i sindaci, la Guardia di Finanza, le associazioni antimafia, tutti hanno detto una sola cosa: fermatevi! Ma la Lega ha tirato dritto su salute e risparmi dei cittadini e per saldare il debito elettorale con le lobby del gioco ha riportato in Piemonte il Far West delle slot", ha poi concluso il Movimento 4 Ottobre.

Poi, tutte le opposizioni unite, si sono fatte una promessa: "Auspichiamo che gli uffici legali del Consiglio dei Ministri, la Corte costituzionale e il TAR spazzino via questa legge scellerata e incostituzionale. Non è finita. Ci vediamo di nuovo qui".

Daniele Angi