Economia e lavoro - 26 aprile 2021, 15:12

Matrimonio "a lutto" sotto le finestre della Regione: "Dateci una data per ripartire" [VIDEO]

Manifestazione del settore wedding ed eventi in piazza Castello. Crolli del fatturato oltre il 90% e nessuna certezza per il futuro

La protesta in piazza Castello del "settore wedding", con una sposa vestita a lutto (foto e video: Andrea Parisotto)

Matrimoni ed eventi. Sono uno dei settori che più di qualunque altro stanno pagando un conto salatissimo al Covid e alle chiusure da lockdown.

Si sono ritrovati - come molti prima di loro - sotto le finestre della Regione in piazza Castello. Chiedono certezze, soprattutto una data per ripartire. Una manifestazione in contemporanea con altri 11 capoluoghi di Regione, organizzata da UNANIME – la Confederazione delle Associazioni di categoria del settore Matrimoni ed Eventi –, in collaborazione con Filiera Eventi Unita e, per la piazza di Roma, con Insieme per il Wedding. Una cerimonia malinconica, con tutti i partecipanti vestiti di nero a manifestare un lutto per una situazione ormai insostenibile.

Il Governo – spiega Daniele Reali, capodelegazione di Federmep Piemonte ha indicato date per ogni tipo di attività, ma non per i Matrimoni e gli Eventi privati. Una decisione incomprensibile che rischia di bruciare anche la stagione estiva, dopo 14 mesi di inattività. Tanto più incomprensibile perché non è stato preso in considerazione il protocollo per la ripartenza che abbiamo consegnato alla Conferenza delle Regioni. Per questa ragione siamo davanti alla Giunta regionale per sollecitare il Presidente Alberto Cirio a raccogliere il nostro appello e a far sentire la voce di un comparto che merita rispetto”.

Dietro la parola matrimoni, peraltro, si cela una filiera decisamente più ampia rispetto all'organizzazione dell'evento in sé. Un mondo fatto di fiorai, fotografi, agenzie di viaggio, catering e molto altro ancora. Ma se le funzioni si possono celebrare, il "dopo" resta in un limbo. Per ora senza uscita.

Il calo del giro d'affari è stimato in oltre il 90%. “Siamo professionisti responsabili, attenti ad ogni dettaglio - dice Reali -. Compresa la sicurezza per i nostri clienti. Dopo oltre un anno di inattività chiediamo una cosa straordinaria: ricominciare a lavorare”.

Massimiliano Sciullo