Economia e lavoro - 22 aprile 2021, 15:01

Dopo il flop del 2020, i Distretti piemontesi puntano sul rimbalzo del 2021 e sulla "vicinanza"

Anche a livello nazionale il report di Intesa Sanpaolo ribadisce le debolezze dell'anno Covid per le nostre province. Tra i punti di forza per il futuro, la vicinanza tra fornitori e committenti. Messina: "Noi, sempre al fianco delle imprese"

Carlo Messina

Anche a livello nazionale i distretti hanno mostrato difficoltà nel corso del 2020

Un territorio fortemente colpito dalla pandemia, che nel 2020 ha visto l’export dei 12 Distretti della regione diminuire di quasi il 17%, facendo dunque peggio della media nazionale. Il valore del giro d'affari è stato di "soli" 9,5 miliardi di euro, bruciando così 2 miliardi in 12 mesi.

E' impietosa la fotografia scattata da Intesa Sanpaolo ai distretti economici piemontesi. Una difficoltà ribadita anche nei giorni scorsi, quando l'analisi si era concentrata soltanto sulla nostra regione, ma che si conferma anche in una valutazione di respiro più nazionale.

A soffrire, come noto, soprattutto il Sistema moda, con l’Oreficeria di Valenza e il Tessile di Biella a scontare la chiusura degli esercizi commerciali, il calo dei consumi di beni voluttuari e il crollo del turismo. Meglio l'agroalilmentare. 

La speranza: il rimbalzo del 2021 e la filiera "di vicinato"

La speranza è quella di poter osservare un buon rimbalzo nel 2021, soprattutto nella filiera metalmeccanica. Mentre il processo di recupero sarà più lento per il Sistema moda. Ma i valori su cui il nostro tessuto produttivo deve continuare a puntare sono quelli della vicinanza: le filiere di prossimità rimangono infatti un fattore competitivo nei distretti piemontesi: i fornitori sono molto più vicini ai committenti di quanto avviene altrove. Nei distretti piemontesi la distanza delle forniture è pari a 116 chilometri, 41 chilometri in meno di quanto osservato nelle aree non distrettuali italiane.

 

La situazione a livello nazionale

Se il Piemonte non ride, di certo anche il resto d'Italia ha di che leccarsi le ferite. Dopo un calo di fatturato stimato pari al 12,2% nel 2020, infatti, anche su scala nazionale per il 2021 è atteso un rimbalzo dei livelli produttivi, con un incremento dell’11,8%. Il recupero sarà parziale e lascerà il fatturato dell’aggregato distrettuale del 3% circa inferiore al livello del 2019. Anche lungo tutta la Penisola pesano le difficoltà del Sistema moda e, più in generale, una prima parte dell’anno ancora penalizzata dalla pandemia.

Messina: "La banca è al fianco delle filiere"

Alla luce di questi dati, il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha ribadito come il gruppo bancario è "idealmente posizionato, grazie alla propria rete, per garantire un approccio integrato, inclusivo e trasversale rispetto a imprese capo-filiera, PMI micro-imprese e start up, necessario per accelerare iniziative di sistema lungo la supply chain, che abilitino progetti di innovazione e transizione sostenibile, con un impatto positivo su competitività internazionale, resilienza e sostenibilità di tutte le imprese, incluse quelle di piccola e media dimensione". 

"Per continuare a giocare il ruolo a sostegno dell’economia reale e di accelerazione della crescita e, al contempo, per proporsi quale grande soggetto istituzionale a supporto dell’attuazione del Recovery Plan - aggiunge -, Intesa Sanpaolo intende mettere a disposizione nell’orizzonte del PNRR oltre 400 miliardi di erogazioni a medio-lungo termine".

Massimiliano Sciullo

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