Si ferma sulle questioni pregiudiziali la seconda giornata di discussione in Consiglio Regionale del Piemonte della proposta di legge per il contrasto al gioco patologico, firmata da Claudio Leone (Lega).
Dopo aver depositato altri emendamenti e subemendamenti - che in totale toccano quota 60mila - le opposizioni hanno sollevato diverse problematiche in base alle quali è stato chiesto lo stop al dibattito: dalla necessità del confronto con i Comuni al presunto contrasto del ddl con i principi costituzionali di uguaglianza, tutela della salute e concorrenza, nonché con molteplici punti dello statuto regionale. Le pregiudiziali sono state tutte respinte al termine della seduta.
Il Consiglio tornerà a riunirsi la prossima settimana, mentre nella mattinata di domani si svolgerà la Conferenza dei Capigruppo. Nel frattempo un parere sul provvedimento è stato chiesto al Consiglio delle autonomie locali, anche se non sarà vincolante.
La giornata ha fatto registrare una spaccatura della maggioranza: dopo la posizione espressa ieri da Forza Italia, che ha proposto solo una proroga della scadenza contenuta nella legge attualmente in vigore, è arrivato oggi il monito di Fratelli d’Italia. Il coordinatore piemontese Fabrizio Comba ha chiesto alla Lega di bloccare l’iter per l’approvazione della norma: "Si riporti il provvedimento in commissione, ci sono aspetti che vanno approfonditi e condivisi all’interno della maggioranza".
“Fermo restando il rispetto per il diritto di impresa e nella giusta e legittima diversa sensibilità delle forze partitiche che costituiscono la maggioranza - aggiungono -, è opportuno anche da parte nostra chiarire il pensiero del nostro partito, fermamente contrario a qualunque forma di liberalizzazione o aumento delle disponibilità per quanto concerne le misure che regolano il gioco d’azzardo". "Chiediamo al relatore - commentano Comba e il presidente Paolo Bongioanni - di fermarsi e di non dividere in un frangente tanto delicato le forze di maggioranza su una tematica che non può certo essere considerata prioritaria per i piemontesi".
Il documento è stato sottoscritto anche dagli assessori Elena Chiorino e Maurizio Marrone e dal consigliere Davide Nicco.
Per i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil è però necessario "restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori" del settore. "Condividiamo i principi sanciti dalla legge in vigore, ma è necessaria una presa in carico da parte del legislatore e della politica delle ricadute occupazionali e la responsabilità di individuare soluzioni".