Salute - 10 marzo 2021, 15:40

"Piemonte subito in zona rossa": lo chiedono l'Ordine dei Medici e il sindacato Anaao

"I numeri parlano chiaro: se una chiusura ci deve essere, perché aspettare altri tre giorni? Si inizi il prima possibile. E poi vaccinare a tappeto tutta la popolazione"

"Se zona rossa deve essere, tanto vale che lo sia da subito". Il messaggio, forte e chiaro, arriva dall'Ordine dei Medici di Torino, così come dal sindacato delle professioni mediche Anaao Assomed.

"La situazione epidemiologica attuale in Piemonte vede un costante aumento, giorno dopo giorno, dei contagi e dei ricoveri per Covid-19, con il concreto rischio di saturazione dei reparti ospedalieri", spiega l'Ordine dei Medici di Torino. "In queste ore a livello nazionale e a livello locale è in corso una discussione sull’opportunità di istituire una 'zona rossa' nella nostra regione a partire dalla prossima settimana. Noi riteniamo invece che la zona rossa debba partire immediatamente: aspettare ancora altri giorni prima di procedere con nuove misure, che in ogni caso dovranno essere adottate, non ha alcuna logica né dal punto di vista sanitario né dal punto di vista economico e sociale".

"Il pericolo maggiore - continuano i medici - è infatti che la situazione di qui alla prossima settimana possa aggravarsi ulteriormente causando, di conseguenza, un più marcato aumento dei contagi, dei pazienti ricoverati e purtroppo dei decessi. Ma non solo: una chiusura tardiva, oltre a essere meno efficace rischia anche di rivelarsi più lunga e quindi meno sopportabile per le attività economiche e per le ripercussioni sotto il profilo sociale e psicologico".

"Abbiamo alcune stime secondo cui l’incidenza di persone positive in Piemonte, che al 7 marzo era di 277 ogni 100.000 abitanti, potrebbe raddoppiare entro le prossime due settimane a parità di condizioni – sottolinea il presidente Guido Giustetto –. È demenziale che il Governo assuma decisioni sulla base di rilevazioni risalenti a 10 giorni prima, utilizzando un sistema farraginoso che non tiene conto di tutti i dati già a disposizione e delle proiezioni possibili. Intervenire quando la situazione è ormai fuori controllo non serve".

Sulla stessa linea anche il sindacato Anaao Assomed: "E’ necessario non sprecare la dolorosa esperienza fatta nelle due precedenti ondate pandemiche: posticipare le restrizioni permette al contagio di diffondersi in misura tale che poi la ripresa, sia essa economica, delle scuole, dell’attività ordinaria delle strutture ospedaliere, della vita sociale, sarà più complessa e tardiva.

L'andamento del contagio e la pressione sugli ospedali, ci classificano come zona rossa. Posticiparla causerà, oltre a maggiori danni all'economia e ad una esponenziale diffusione del contagio, soprattutto un maggiore numero di decessi. Che sono persone, non numeri. Con un nome, degli affetti, una loro storia. Chiediamo che la Regione faccia scelte coraggiose e dolorose per tutelare i propri cittadini, e le faccia al più presto. Senza aspettare decisioni centrali, perché al tempo perso corrispondono vite perse e attività produttive in maggiore affanno.

Dunque chiediamo che, se zona rossa deve essere, come i numeri ci dicono, lo sia da subitoIntanto, che si proceda il più celermente possibile con la vaccinazione a tappeto della popolazione".

Daniele Angi