Attualità - 04 marzo 2021, 17:48

Il sindaco di Pinerolo: “Ora stop alla corsa della bolletta dei rifiuti”

Acea presenta i costi per calcolare la Tari del 2021 e Salvai assicura: “Li rispediremo indietro”

Il polo ecologico Acea

Negli ultimi mesi del 2020 tra i Comuni del Consorzio Acea e l’azienda Acea pinerolese industriale c’era stata bagarre per il calcolo delle bollette dei rifiuti e la storia pare destinata a ripetersi. Con una variante sostanziale però. I Comuni non vorrebbero più aumenti elevati e sono pronti a rispedire al mittente i costi dell’Acea.

A spiegare la linea, ieri sera in Consiglio comunale, è stato il sindaco di Pinerolo Luca Salvai: “L’anno scorso siamo andati incontro alle esigenze dell’azienda, riconoscendo dei costi maggiori. Ma quest’anno no”.

La questione ruota attorno al cosiddetto metodo Arera, un sistema di calcolo che prende il nome dell’Autorità pubblica che l’ha elaborato: il suo scopo è stabilire quanto i cittadini devono pagare per il servizio di raccolta rifiuti.

Uno strumento per far pagare di più chi inquina e rendere omogenee le tariffe della Tari in tutta Italia. Dalle prime simulazioni, Acea pinerolese industriale aveva previsto aumenti in doppia cifra, ma in realtà il metodo Arera non è nato per dare una stangata, ma per porre dei paletti: in caso di assenza di investimenti si può fare un aumento massimo dell’1,6% annuo, tenendo conto dell’adeguamento Istat; mentre se sono stati fatti degli investimenti per migliorare il servizio si può salire sino al 6,6%. In caso di ulteriori aumenti, la situazione va discussa con Arera, documenti alla mano.

Lo scorso anno Acea ha presentato dei costi per 23.200.000 euro. Dopo un lungo e aspro confronto, giocato soprattutto sui costi e ricavi dell’impiantone di corso della Costituzione, il Consorzio dei Comuni è arrivato a riconoscere poco meno di 19.500.000 euro, ovvero il 5,4% in più del 2018. Anno preso come riferimento per il calcolo della tariffa.

Stavolta Acea presenterà un dettaglio di costi ancora più ‘salato’: 27 milioni.

“La prima versione che ci hanno fatto avere era superiore ai 24 milioni, ma mancavano ancora dei dati – spiega Salvai –. Se la richiesta sarà di questo tenore la rispediremo al mittente. Nel 2021 ammetteremo un aumento massimo dell’1,6%”.

L’Amministratore delegato di Acea pinerolese industriale Francesco Carcioffo ribatte alla posizione di Salvai, sostenuta anche da diversi altri sindaci del territorio: “Noi non chiediamo dei soldi, ma presentiamo i dati sulla base di quanto prevede Arera. Rispetto a quei 27 milioni, la cifra effettiva su cui ragionare, se il Consorzio tiene la linea dell’anno scorso, è di 22 milioni e 900 mila euro, ma a noi andrebbe bene anche un aumento del 6,6% – precisa –. I tagli o gli aumenti delle bollette sono scelte dei Comuni. Acea infatti ha un bilancio in attivo e un’eventuale riduzione di entrate avrebbe un effetto solo sugli utili distribuiti ai Comuni, non sulla tenuta dell’azienda”.

Dal canto suo Salvai è disposto a un confronto, tenendo ferma la linea dello stop agli aumenti elevati: “Se dallo Stato arriverà una proroga per approvare i bilanci, ci sarà tempo per ragionare con l’azienda sulle cifre. Altrimenti dobbiamo correre per rispettare le scadenze di legge”.

Marco Bertello