Affrontare le difficoltà del periodo (un periodo con pochi precedenti nella storia) e abbinare la solidità patrimoniale a liquidità e diversificazione. Si riassume così il 2020 di Intesa Sanpaolo, che nel corso degli ultimi 12 mesi ha saputo ridurre i crediti deteriorati (dunque il profilo di rischio), oltre ai costi. Il tutto abbinando la propria azione a una sensibilità verso temi come la sostenibilità e la responsabilità sociale e culturale.
Ma senza dubbio l'evento con la e maiuscola è stato quello della fusione con Ubi Banca.
Sul fronte strettamente legato alla pandemia, tradotto in cifre, si parla di 6 miliardi accantonati per contrastare eventuali future difficoltà per l'impatto Covid. Inoltre, sono stati donati oltre 100 milioni per iniziative sanitarie e 125 per il fondo finalizzato a ridurre il disagio socio economico. Nei mesi passati, poi, è stata la prima banca in Italia a concedere moratorie per la sospensione dei mutui e a sostenere il decreto liquidità.
I numeri di bilancio parlano invece di oltre 3,5 miliardi di utile ante imposte, di un risultato corrente lordo in aumento del 10% sul 2019, mentre i costi calano del 3,4% sullo stesso anno. Migliora come detto la qualità del credito: i crediti deteriorati sono scesi di 32 miliardi rispetto a dicembre 2017 (con vette di 44 miliardi rispetto al picco di settembre 2015), arrivando a rappresentare il 4,9% sul totale dei crediti.
"Nel 2020 il mondo intero è stato travolto dalla pandemia da COVID-19. Il nostro Paese è stato colpito con particolare forza: l’innesco di una crisi di portata straordinaria ha segnato duramente le nostre famiglie, le imprese, la società intera - commenta Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo -. Il mio auspicio per il 2021 è che sia l'anno del superamento della pandemia, del rilancio economico e del contrasto alle emergenze sociali. Noi, come Intesa Sanpaolo, siamo pronti ad essere un punto di riferimento per una crescita sostenibile e inclusiva".
"Durante l'emergenza sanitaria - ricorda Messina - Intesa Sanpaolo ha donato 120 milioni di euro per rafforzare il sistema sanitario nazionale. Il nostro sostegno alle persone in difficoltà negli ultimi anni ha superato i 17 milioni di pasti, posti letto, medicine e abiti. Il nostro ruolo a sostegno del Paese si è manifestato attraverso il supporto all’economia reale, reso concreto dai 50 miliardi di credito messi a disposizione di famiglie e imprese, con la conseguente tutela dell’occupazione e il mantenimento dei flussi di liquidità tra comparti produttivi. Per primi abbiamo promosso le moratorie: nel corso di questi mesi ne abbiamo concesse per un valore complessivo pari a 95 miliardi. Abbiamo inoltre erogato prestiti assistiti da garanzia statale per un totale di 35 miliardi".
"Il nostro ruolo di motore della crescita al servizio delle famiglie, delle imprese e della società - ha concluso - è reso possibile dalla capacità della Banca di mantenere nel tempo una reddittività resiliente, accompagnata da crescenti livelli di efficienza, unitamente a una solidità patrimoniale tra le più elevate del settore bancario europeo. In questo contesto di straordinaria complessità, nel 2020, superando il nostro obiettivo, abbiamo conseguito un utile netto pari a 3,1 miliardi di euro, escludendo l’impatto contabile della combinazione con UBI Banca e dell’impairment dell’avviamento della Banca dei Territori ed il contributo di 5 mesi delle attività di UBI Banca. Includendo il contributo di 5 mesi delle attività di UBI Banca, l’utile netto normalizzato è di 3,5 miliardi di euro".