- 07 gennaio 2021, 19:53

Carmagnola, sulla vicenda scorie nucleari l'ira della sindaca Gaveglio: "Scioccata, il Governo sospenda il procedimento"

La prima cittadina annuncia battaglia: "Scelti alcuni degli angoli più pregiati del nostro territorio. Prodotti come il peperone di Carmagnola e l'asparago vengono coltivati lì"

la sindaca di Carmagnola Ivana Gaveglio esprime la sua rabbia per la scelta del governo sulle scorie nucleari

C'è anche Carmagnola tra i 67 comuni dove il Governo ha intenzione di costruire un deposito nazionale di scorie nucleari.

La decisione, comunicata dalla So.Gi.N (Società Gestione Impianti Nucleari), ha subito sollevato un polverone di polemiche e il sindaco Ivana Gaveglio non ha usato parole tenere per commentare questa scelta: "Sono 6 anni che il governo attraverso la validazione del Ministero dello Sviluppo Economico e quello sull'Ambiente lavora a questo progetto. Siamo rimasti scioccati quando ne siamo venuti a conoscenza", ha detto la prima cittadina.

Le aree carmagnolesi giudicate non solo idonee ma “molto favorevoli” ai fini della costruzione di un deposito di scorie nucleari (e in aggiunta di un polo tecnologico sugli studi delle radiazioni e affini) sono a nord di Casanova in direzione di Poirino, nei pressi delle cascine Monfalcone, Tetti Langhi e Monte Pasubio.

Il sindaco Gaveglio, insieme ad altri esponenti della giunta comunale, alla deputata di FdI Augusta Montaruli oggi hanno eseguito un sopralluogo delle zone interessate per individuare una strategia che possa consentire al territorio carmagnolese di uscire da questa situazione. "Sono stati scelti alcuni degli angoli più pregiati del nostro territorio, sia per la produzione che per lo sviluppo agricolo. Prodotti come il peperone di Carmagnola, famoso in tutto il mondo e l'asparago vengono coltivati lì. Abbiamo intenzione di contestare i criteri di assegnazione dei luoghi per costruire questo deposito e di chiedere al governo di sospendere tale procedimento”, ha spiegato la prima cittadina.

Il sindaco intende assolutamente contestare il criterio alla base della scelta fatta, mentre Legambiente ha fatto sapere che l'Europa chiede la realizzazione di questo sito da 6 anni e che il Piemonte gioca un ruolo importante, ma servono tutte le garanzie necessarie sulla sicurezza: "Vigileremo e verificheremo le scelte fatte. Lo smaltimento in sicurezza dei nostri rifiuti radioattivi è fondamentale per mettere la parola fine alla stagione del nucleare italiano".

Intanto Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Davide Nicco è sceso al fianco della sindaca di Carmagnola: "Le amministrazioni sono pronte a partecipare nei prossimi 60 giorni alla fase di consultazione pubblica in cui potranno presentare osservazioni in merito alla scelta del sito. Sono preoccupate, però, dal fatto che non hanno al loro interno personale altamente specializzato per poter produrre le controdeduzioni".

Nicco ha aggiunto di aver "presentato alla Regione un’ordine del giorno affinché vengano messi a disposizione dei comuni gli uffici tecnici regionali e il relativo personale per poter affrontare questa fase".

Giovanni Cugliari