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Economia e lavoro | 27 novembre 2020, 12:55

Fondo nuove competenze: sindacati e piccole e medie imprese insieme, per farsi trovare "pronti"

Lo strumento è compreso nel nuovo Decreto Rilancio e riconosce ai datori di lavoro il costo del personale per chi ha frequentato percorsi formativi per fare innovazione

Fondo nuove competenze: sindacati e piccole e medie imprese insieme, per farsi trovare "pronti"

Parte datoriale e sindacati insieme, a dare il "benvenuto" al Fondo nuove competenze è stato istituito dal decreto legge “Rilancio” ed ha lo scopo di riallineare le competenze di lavoratrici e lavoratori occupati presso imprese che, al loro interno, abbiano adottato innovazioni di processo o di prodotto. 

Il Fondo riconosce ai datori di lavoro il costo del personale (che comprende contributi previdenziali e assistenziali) relativo alle ore di frequenza dei percorsi formativi di sviluppo delle competenze, stabiliti dagli accordi collettivi di rimodulazione temporanea dell’orario di lavoro, stipulati entro il 31 dicembre 2020. La riduzione temporanea dell’orario di lavoro dovrà quindi essere finalizzata ai percorsi di sviluppo delle competenze del lavoratore ed il totale delle ore di formazione potrà arrivare fino a 250 ore a persona. 

“Il Fondo nuovo competenze può rappresentare, se ben adoperato, una risorsa importante per le imprese che si trovano a dover fronteggiare cali di attività insieme alla necessità di ripesare i loro assetti organizzativi e produttivi oltre che l’aggiornamento del personale - dice Corrado Alberto, presidente di Api Torino -. Per le PMI i lavoratori sono risorse preziose, collaboratori essenziali soprattutto in una fase delicata come quella che stiamo vivendo tutti; sono una parte essenziale di quel capitale immateriale che solo nelle piccole e medie imprese trova espressione completa. Poter fruire di uno strumento in grado di sostenere da un lato le imprese e, dall’altro, la formazione e l’aggiornamento professionali, è certamente quindi un passo nella direzione giusta. Occorre adesso dare applicazione a quanto sottoscritto così da procedere celermente nella ripresa”.

Soddisfazione è stata espresso anche da Elena Petrosino, Cristina Maccari, Maria Teresa Cianciotta (esponenti, rispettivamente, di Cgil, Cisl e Uil): “La crisi che stiamo vivendo ci ha dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che non c’è più tempo da perdere; per mantenere le imprese competitive e capaci di uscire anche da quest’ultima crisi, occorre dare maggiore valore al lavoro e accompagnare con la formazione l’imprescindibile cambiamento cui dobbiamo necessariamente andare incontro per uscirne rafforzati. Attraverso il Fondo nuove competenze anche le lavoratrici e i lavoratori occupati nelle piccole e medie imprese avranno un’opportunità in più per adeguare le proprie competenze ai nuovi fabbisogni che derivano dalle innovazioni introdotte. La formazione non può essere un catalogo, ma la costruzione di un processo che parte dal fabbisogno formativo individuale intrecciato con il fabbisogno delle imprese. Le aziende di piccole e medie dimensione possono rappresentare un esempio di come si concilia innovazione, formazione e radicamento sul territorio”.

M.Sci

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