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Economia e lavoro | 18 settembre 2020, 23:58

Agricoltura sociale, Coldiretti chiede aiuto alla Regione: “Il quadro normativo deve evolvere”

Presentato il 1° Rapporto. In Piemonte 600 le aziende agricole impegnate a svolgere attività in vari ambiti: servizi alla persona, inclusione lavorativa, terapie e cultura ambientale

Agricoltura sociale, Coldiretti chiede aiuto alla Regione: “Il quadro normativo deve evolvere”

Fare del bene con il verde e gli animali è possibile, grazie all'agricoltura sociale. Coldiretti ha presentato anche a Torino il 1° rapporto nazionale del settore, che vede il Piemonte in prima fila con 600 aziende agricole (9 mila in tutta Italia, ndr) impegnate nello svolgere attività nell'ambito dei servizi alla persona, dell'inclusione lavorativa, delle terapie e della promozione della cultura ambientale: “Parliamo – spiega il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo – di numeri importanti con risultati notevoli sulla qualità di vita e sul benessere delle persone”.

Un vero e proprio fiore all'occhiello che, però, presenta alcuni problemi di fondo: “Per renderla ancora più efficiente – avverte – serve un'evoluzione del quadro normativo: dopo vari passaggi e aver atteso a lungo un decreto attuativo, entro ottobre dovrebbero infatti essere ufficializzate le linee guida ministeriali. Da adesso, partendo da esperienze concrete, dobbiamo avviare un percorso comune con la Regione con l'obiettivo di diffondere ancora di più queste pratiche; la legge regionale 1 del 2019 rimanda a delibere di Giunta”.

Secondo Moncalvo occorrerebbe rivedere l'agricoltura sociale anche del punto di vista strutturale: “Le esperienze create ad hoc come un palcoscenico – conclude – sono carenti ma sarebbero più efficienti se inserite direttamente dentro l'attività agricola esistente, soprattutto nelle aree rurali e visto che il privato sociale non fa economia di scala".

"L'azienda può diventare il luogo adatto dove sviluppare progettualità, queste attività hanno benefici notevoli sulle persone, riducendo i costi per la comunità: penso, ad esempio, del calo nell'uso di psicofarmaci da parte di persone con disabilità psichiatrica”, ha concluso il presidente di Coldiretti Piemonte.

Marco Berton

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