Un Toro timido e tremebondo, ben diverso da quello che tre giorni prima aveva vinto e convinto contro il Genoa, esce sconfitto dal Franchi, vedendo proseguire la sua striscia negativa a Firenze. Se i granata non vincono da queste parti dall’epoca di Pulici e Graziani, era difficile pensare potessero farlo con questa squadra che sta arrivando a fatica alla salvezza, dopo aver perso un numero incredibile di partite.
Da quando è ricominciato il campionato, la squadra di Longo ha sempre perso lontano dall’Olimpico e come sarebbe finita per l’ennesima volta lo si era intuito già dopo meno di un minuto e mezzo, quando i granata (per l’occasione in maglia bianca) hanno regalato su un’azione partita dal rilancio del portiere della Fiorentina l’1-0 di Kouame, anzi l’autorete di Lyanco, visto che la Lega ha assegnato al difensore la paternità della segnatura, nata da un pallone col contagiri di Ribery. Il 37enne francese ha vestito i panni dell’uomo assist anche nel finale, quando ha lanciato nel corridoio giusto Cutrone, che ha chiuso i conti con una conclusione potente, al termine di un velocissimo contropiede.
Poco prima Belotti aveva centrato il palo di testa, mancando di pochi centimetri l’appuntamento con la storia, visto che sarebbe stato gol per l’ottava partita di seguito, come solo Franco Ossola, ai tempi degli Invincibili, aveva saputo fare tra gli attaccanti granata. A parte questa situazione, però, il Toro ha fatto troppo poco per aiutare il suo centravanti, che ha avuto zero collaborazione da Zaza e nessun aiuto dagli esterni e da un centrocampo che è stato a lungo soverchiato da quello viola. Le cose erano un minimo migliorate quando sono entrati Verdi e Ansaldi, partiti dalla panchina, ma poi il 2-0 di Cutrona ha fatto scorrere i titoli di coda.
Per raggiungere l’obiettivo salvezza non cambia nulla, visto che al Toro mancano giusto un paio di punti, ma se la sfida di Firenze doveva dire quanto manca a questo Toro per fare il salto di qualità, il risultato è stato impietoso. Alla fine di questa travagliata stagione bisognerà fare piazza pulita e riaprire un nuovo corso, perché c’è davvero poco da salvare e da cui ripartire per il futuro.
Cronaca. Longo rispolvera Berenguer esterno e lascia a sorpresa Verdi in panchina nell’undici di partenza al Franchi, che vede ancora Lyanco al centro della difesa, mentre Lukic si guadagna una maglia da titolare grazie al gol sul Genoa (fuori Rincon), con Zaza-Belotti coppia d’attacco. Nella viola Iachini si affida al tandem Ribery-Kouame e sono proprio loro, dopo appena 70 secondi, a confezionare l’1-0, con la retroguardia granata che si fa sorprendere dall’incursione dell’ex Bayern che trova il corridoio giusto per Kouame, che si ‘beve’ Lyanco e Bremer, prima di battere l’incolpevole Sirigu, con la decisiva deviazione di Lyanco.
Non c’è l’attesa reazione del Toro, che gioca sotto ritmo e non sfrutta mai gli esterni, specie Ola Aina, mentre la Fiorentina controlla con assoluta facilità le operazioni, pur senza strafare, provando a trovare il raddoppio prima con Castrovilli dalla distanza e poi con Chiesa. Il figlio d’arte chiama anche in causa Sirigu in una situazione, ma per il portierone granata è intervento da ordinaria amministrazione. Sul fronte offensivo la squadra di Longo non arrivare nemmeno a tirare, se si esclude una conclusione di Berenguer sballatissima, tanto che Belotti deve partire largo e lontano dalla porta, visto che non riceve mai rifornimenti, nella gara che gli potrebbe permettere, in caso di gol, di eguagliare il record granata di Franco Ossola, con otto gare consecutive a segno.
Proprio il Gallo, nel recupero del primo tempo, con una sua deviazione in barriera, per poco non beffa Sirigu sul calcio di punizione di Pulgar, mentre in precedenza il signor Mariani aveva deciso di lasciar proseguire dopo un contatto in area tra Pezzella e Bremer. Nella ripresa la Fiorentina rischia di ripetere subito la combinazione del gol dell’1-0, ma stavolta Kouame è meno preciso e più spostato sulla fascia, dopo il bel pallone del solito Ribery. Segnali di vita del Toro al 9’, ma sul tagliante di Berenguer non è lesto Belotti, che nel provare a saltare Terracciano si trascina il pallone fuori. Poi, dopo l’occasione di Ribery, inizia la girandola dei cambi, partita con l’ingresso di Cutrone al posto di Kouame.
Al quarto d’ora Longo cambia volto alla sua squadra, operando una tripla sostituzione, con Verdi per Zaza, Edera per Berenguer e Millico per Lyanco, accentuando il volto offensivo dei suoi, con Ola Aina che scala a fare il difensore. La mossa, però, non regala maggiore verve a un Toro che continua a viaggiare su marce basse, mentre la Fiorentina sfiora il raddoppio con il nuovo entrato Cutrone, cui si oppone il solito attento Sirigu. Nel finale c’è spazio anche per Ansaldi, cui Longo chiede maggiore vivacità e qualità sulla fascia, rilevando un De Silvestri stanchissimo. La partita ha la svolta decisiva nel giro di un minuto e mezzo, a cavallo della mezz’ora: su bel pallone di Ansaldi, solo il palo nega il gol del pareggio al colpo di testa di Belotti, su una veloce ripartenza invece i viola non perdonano, con Ribery che lancia Cutrone verso Sirigu, con l’ex milanista che non sbaglia a tu per tu con il portiere.
Il finale non regala altri brividi, se non un ennesimo contropiede della Fiorentina che, concluso meglio, avrebbe potuto portare persino la rete del 3-0, ma sarebbe stata una punizione eccessiva per un Toro deludente ma comunque in partita fino al doppio episodio con protagonisti prima Belotti e poi Cutrone.
Fiorentina – Torino 2-0
Fiorentina (4-4-2): Terracciano; Milenkovic, Pezzella, Caceres, Lirola; Chiesa (23’ st Venuti), Castrovilli (37’ st Ceccherini), Pulgar, Ghezzal (23’ st Duncan); Ribery (37’ st Vlahovic), Kouame (12’ st Cutrone). All. Iachini
Torino (4-4-2): Sirigu; De Silvestri (27’ st Ansaldi), Lyanco (16’ st Millico), Nkoulou, Bremer; Ola Aina, Lukic, Meite (34’ st Rincon), Berenguer (16’ st Edera); Zaza (16’ st Verdi), Belotti. All. Longo
Arbitro: Mariani di Aprilia
Reti: 1’ Lyanco (aut.), 30’ st Cutrone
Ammoniti: Lyanco, Lukic, Pezzella