Attualità - 17 maggio 2020, 18:41

Bilancio partecipativo 2020: Terrazze Acaja come “palcoscenico di Pinerolo”

Il progetto di Italia Nostra, Aperingiro, Legambiente, Made in Pinerolo, Anapaca, Maellum e W il Vino

In vista delle votazioni per il Bilancio partecipativo 2020 di Pinerolo, che si terranno dal 25 al 27 maggio, pubblichiamo una presentazione dei 9 progetti che ambiscono a ottenere i 100mila euro messi a disposizione dal Comune. 

 

I muri di contenimento sono stati sistemati proprio 60 anni fa e ora le Terrazze Acaja potrebbero diventare il «palcoscenico della città». Su impulso di Italia Nostra, sette associazioni si sono messe insieme per candidare il progetto “Wivi Terrazze Acaja” al bilancio partecipativo 2020 di Pinerolo.

La speranza è di portare a casa 100mila euro per sistemare l’area e poterla utilizzare per eventi di vario tipo.

La cordata nasce appunto da Italia Nostra: «Dopo la partecipazione lo scorso anno, abbiamo deciso di riprovarci e abbiamo ragionato su 7 luoghi della città, tra cui la corte superiore di Palazzo detto Acaja, ma nell’ottica di un eventuale nuovo cantiere sul Palazzo, questa corte sarebbe necessaria, quindi abbiamo optato per un altro luogo del centro storico: le Terrazze Acaja».

Le Terrazze si trovano lungo la salita di via Principi d’Acaja e collegano due monumenti: la Casa del Senato e la Chiesa di Sant’Agostino.
Il progetto è stato sposato da Aperingiro, Legambiente, Made in Pinerolo, Anapaca, Maellum e W il Vino, associazioni che hanno investito in quell’area o che ritengono fondamentale valorizzarla per il rilancio della città.

Il progetto, redatto dall’architetto Eros Primo, prevede un’apertura della terrazza superiore e una riqualificazione con arredo urbano e sottoservizi (acqua e luce). Inoltre si profila una destinazione principale per i tre spazi. La terrazza più in alto dedicata a fini culturali, quella di mezzo a manifestazioni enogastronomiche e quella più in basso a luogo di aggregazione. Già oggi, infatti, le Terrazze sono un luogo di ritrovo per i giovani.

Marco Bertello