Politica - 11 maggio 2020, 16:15

L'appello del mondo artigiano: "Estendere il Bonus a tutte le categorie del made in Italy"

Dal sostegno regionale per la ripresa restano per ora escluse tipologie di attività come sartorie, fotografi e prodotti di eccellenza

Estendere il Bonus Piemonte anche a quelle categorie artigiane che sono rimaste escluse, ma che sono comunque vittime del lockdown: sartorie, fotografi e in generale produttori di prodotti di eccellenza. E' questo l'appello che le associazioni di categoria piemontesi avanzano al governatore Alberto Cirio e alla giunta regionale, in particolare all'assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano.

Nella loro lettera, Confartigianato Imprese Piemonte, CNA Piemonte e Casartigiani Piemonte segnalano la necessità di includere tra i nuovi beneficiari del Bonus Piemonte anche le altre attività artigiane, operanti attraverso laboratori artigiani. Una richiesta dettata anche dalla necessità di sostenere filiere importanti, dal punto di vista economico e occupazionale, del Made in Italy, di cui molte attività artigiane sono parte.

Proprio nei giorni scorsi le stesse sigle di categoria avevano espresso giudizio positivo all'indirizzo del Bonus Piemonte, ma le tipologie rimaste escluse chiedono aiuto. "Rispetto alle ipotesi di partenza - dicono ancora Cna, Confartigianato e Casartigiani - avevamo chiesto di includere in tale provvedimento altre categorie di attività artigiane anch’esse penalizzate, ma abbiamo preso atto della limitata, per quanto significativa, disponibilità di risorse regionali per il bonus e abbiamo apprezzato il parziale recepimento delle nostre richieste". 

"Successivamente all’accordo sottoscritto il 2 maggio, abbiamo appreso di un’ulteriore estensione dei bonus alle categorie del commercio ambulante, non previste nello stesso accordo del 2 maggio. In queste ore apprendiamo di dichiarazioni in merito alla volontà di allargare ulteriormente le categorie del commercio ammesse al bonus con quelle in sede fissa”, ha spiegato il presidente di CNA Piemonte Fabrizio Actis.

“La ratio del “Bonus Piemonte” è quella di sostenere con risorse a fondo perduto la continuità di attività in attesa della loro riattivazione. In tal senso ribadiamo la necessità di procedere alla ripartenza di quei settori ancora fermi: servizi alla persona e servizi alla comunità, in primis, possibile sulla base dell’applicazione delle misure di sicurezza conformi al Protocollo Sicurezza condiviso tra Governo e Parti Sociali lo scorso 24 aprile e recepito nel DPCM del 26 aprile. Su tale questione chiediamo proprio alla Giunta regionale di farsi parte attiva nei confronti del Governo che si appresta ad approvare un nuovo DPCM”, ha aggiunto il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Giorgio Felici.

“Siamo disponibili ad approfondire attraverso i codici Ateco come arrivare a questo allargamento”, ha concluso la direttrice di Casartigiani Piemonte Francesca Coalova

M.Sci