"Quest'anno il Primo Maggio ha un sapore diverso, ma da questo dobbiamo trarre ancora di più la forza e la determinazione perché il diritto al lavoro sia davvero un diritto per tutti, il diritto a un lavoro che sia sicuro e che abbia le prospettive che purtroppo questa crisi sanitaria ha un po' offuscato". Così, al termine della cerimonia di istituzioni e sindacati per la Festa dei Lavoratori, il presidente della Regione Alberto Cirio, che augura "buon Primo Maggio a tutti con grande senso di rispetto e responsabilità".
Per Cirio festeggiare il Primo Maggio "in un momento così di incertezza per il lavoro e per il futuro del nostro Paese responsabilizza ancora di più tutte le istituzioni a fare la propria parte perché si possano dare certezze e risposte. Questa crisi - aggiunge - ha fatto emergere anche il valore della sicurezza sul lavoro, il diritto dei lavoratori alla sicurezza". E a questo proposito ricorda che "le campane suoneranno vicino agli ospedali per ricordare tutte le vittime, in particolare quelli che sono caduti sul lavoro, infermieri e medici che si sono ammalati e hanno pagato con la loro vita".
"Credo che il modo migliore di celebrare - conclude - sia dedicare a questo pensiero una festa così importante che chiamare festa può sembrare anacronistico ma che ci deve spingere a continuare a guardare avanti".
Un Primo maggio diverso anche per istituzioni e sindacati, quest’anno, a causa dell’emergenza Coronavirus. Nessun corteo e nessun palco in piazza per questa Festa dei Lavoratori che è comunque stata celebrata con un momento istituzionale in diretta Facebook. Alle 11, la stessa ora in cui di solito si tengono gli interventi in piazza San Carlo, nel Cortile d’Onore di Palazzo Civico si sono riuniti la sindaca Chiara Appendino, il presidente della Regione Alberto Cirio e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Enrica Valfre’, Mimmo Lobianco e Gianni Cortese. Tutti con mascherina e rispettando la distanza di sicurezza hanno ascoltato le note della banda della polizia municipale. Un modo per esserci comunque e celebrare questa giornata nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia.
"Dobbiamo rimboccarci le maniche e far ripartire la nostra città", ha detto la sindaca di Torino Chiara Appendino al termine della breve cerimonia. "Questo Primo maggio - sottolinea la sindaca - ci deve ricordare tutti coloro che hanno lavorato in questo periodo per garantire i servizi essenziali. Dobbiamo pensare in particolare alle donne che avevano un carico familiare non facile e a chi ha perso il lavoro".
Un Primo Maggio "per chi il lavoro l’ha appena perso e per chi non sa se il suo settore esisterà ancora - aggiunge poi su Facebook - Per chi durante questa pandemia ha lavorato il doppio con il doppio delle preoccupazioni e dei rischi. Per i lavoratori raramente celebrati ma senza i quali ci mancherebbero servizi essenziali. Per chi sul lavoro quest’anno ha perso la vita e per chi, grazie a un lavoratore, ce l’ha ancora".
La sindaca osserva poi che "la convivenza col virus sarà ancora lunga e quindi molto dipenderà dalle nostre abitudini", ma si dice "certa che la città farà la sua parte, i cittadini sono responsabili, quindi tutti insieme speriamo che Torino possa ripartire".