Economia e lavoro - 16 marzo 2020, 08:17

Fca frena davanti al Coronavirus: da oggi chiuse anche carrozzerie di Mirafiori e Maserati di Grugliasco

Saranno aumentate le distanze tra i lavoratori, così come gli interventi di igienizzazione. Spazio allo smart working mentre si riorganizzano anche i rapporti con i fornitori

Produzione sospesa fino al 27 marzo per rispondere all'emergenza Covid anche nelle fabbriche di FCA, Mirafiori e Maserati comprese. Si moltiplicano - giorno dopo giorno - le decisioni di chiudere almeno temporaneamente le fabbriche per poter ripristinare le condizioni ideali per le persone che devono lavorare all'interno. E dopo i casi dei giorni scorsi (Denso, ma anche Marelli, Leonardo e Thales Alenia Space, solo per citarne alcuni), altri stabilimenti si preparano a una pausa per rinforzare le proprie difese contro il contagio da Coronavirus.

Il provvedimento adottato dal gruppo automobilistico prevede "La sospensione temporanea, che sarà in vigore fino al 27 marzo 2020" e "rientra nell'implementazione di un’ampia serie di azioni in risposta all'emergenza COVID-19 e consente al Gruppo di rispondere efficacemente all’interruzione della domanda del mercato garantendo l'ottimizzazione della fornitura", dice una nota ufficiale diffusa dall'azienda. "In particolare - prosegue - la sospensione della produzione viene attuata in modo tale da consentire al Gruppo di riavviare la produzione tempestivamente quando le condizioni del mercato lo consentiranno".

Il piano di produzione aggiornato prevede la chiusura dunque delle Carrozzerie di Mirafiori, di Grugliasco, così come gli stabilimenti di Melfi, Pomigliano, Cassino e Modena. Con loro anche Kragujevac (in Serbia) e Tychy (in Polonia).

"FCA ha deciso di propria iniziativa di apportare modifiche ai processi di produzione in diversi impianti, tra cui l’aumento della distanza tra i dipendenti nelle stazioni di lavoro. FCA ha aumentato gli interventi di pulizia e igienizzazione in tutte le strutture, oltre ad aver apportato ulteriori migliorie a tutela della sicurezza dei

dipendenti. Sono stati applicati rigorosi controlli e misure di sicurezza nelle mense e

all'accesso di visitatori esterni a tutti i siti del Gruppo. Negli uffici, la società ha accelerato la diffusione del lavoro in remoto ("Smart Working"), un’opzione ora ampiamente disponibile per i dipendenti in tutto il mondo".

"Il Gruppo utilizzerà queste sospensioni produttive per attuare revisioni dei processi di produzione e controllo qualità a beneficio dei propri clienti e della produttività complessiva. Il Gruppo sta lavorando con i propri fornitori e partner affinché, nonostante la sospensione produttiva, gli stabilimenti possano raggiungere i livelli di produzione totali precedentemente pianificati nel momento in cui riprenderà la domanda da parte del mercato".

"Dopo le tensioni che ci sono state in questi giorni negli stabilimenti FCA, gli scioperi, i casi conclamati di dipendenti positivi al virus e l'appello che i lavoratori hanno fatto sull'opportunità di sospendere le produzioni, la decisione di fermare gli stabilimenti di assemblaggio è arrivata oggi da parte di FCA - commentano Edi Lazzi segretario generale della Fiom Cgil di Torino e Ugo Bolognesi responsabile di Mirafiori per la Fiom Cgil -. Pensiamo che questa decisione doveva essere presa già la scorsa settimana come da noi caldeggiato, anche perché, come evidente per quello che sta accadendo, un rallentamento delle vendite auto sarà inevitabile".

"Adesso bisognerà prendere in considerazione il fermo anche degli altri stabilimenti/settori di FCA e di quelli che per la filiera automotive lavorano - concludono gli esponenti di Fiom -. La sospensione delle produzioni deve servire per prendere tutti gli accorgimenti necessari per la messa in sicurezza degli stabilimenti metalmeccanici, ma anche per evitare che in questi giorni il virus continui la sua diffusione a causa degli assembramenti nei mezzi pubblici per recarsi al lavoro e nei luoghi di lavoro stessi. La salute delle lavoratrici e dei lavoratori deve avere la precedenza su qualsiasi altra cosa, non possiamo perdere di vista il concetto che i riferimenti delle scelte che si prendono devono mettere al centro i lavoratori, poi viene tutto il resto. La Fiom Cgil continuerà in questi giorni a stare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori che continueranno le produzioni per garantire il rispetto delle norme di sicurezza sancite nel protocollo firmato negli scorsi giorni".

"E' positivo che Fca abbia deciso di chiudere gli stabilimenti in via cautelativa per applicare il Protocollo siglato con il Governo - concorda Luigi Paone, segretario generale di Uilm Torino -. Sarà nostro compito vigilare con la massima attenzione affinché siano rispettate tutte le misure previste dal Protocollo in nelle realtà aziendali di Fca che invece rimarranno attive. La salute dei lavoratori viene prima di qualunque ragionamento sulla produzione".

“Non ci sono precedenti simili nella storia recente - conclude Davide Provenzano, segretario generale Fim-Cisl Torino e Canavese -: le aziende devono avere la piena consapevolezza che la salvaguardia della salute dei propri dipendenti è la vera forza da tutelare per ripartire non appena questa grave pandemia sarà finita”. 

Massimiliano Sciullo