Nel Paniere sono confluiti tanti prodotti tipici di nicchia del Torinese, in particolar modo dal Pinerolese e dal Chierese, dal grissino rubatà alla menta di Pancalieri.
Quel marchio, voluto dall’allora Provincia, è arrivato a essere fornitore ufficiale delle Olimpiadi invernali del 2006, ma da qualche anno ha perso la spinta e ora è in corso un tentativo di rilancio con una veste regale, allacciandosi alla storia e al patrimonio delle residenze sabaude. Il nuovo progetto si chiama “La dispensa del re” ed è partito grazie a un finanziamento regionale di 100mila euro, proveniente dal Piano di sviluppo rurale (Psr 2014-2020).
Il capofila dell’iniziativa è l’AgricooPecetto: «Abbiamo ricoperto questo ruolo, perché il bando chiedeva requisiti come i nostri» spiega la presidente Elena Comollo. Del gruppo fanno parte attività agricole già coinvolte nel Paniere, ma anche punti vendita (quelli annessi alla Palazzina di Stupinigi e al Castello di Rivoli) e associazioni come La compagnia della Chiocciola di Chieri.
All’interno c’è anche la Scuola Malva Arnaldi di Bibiana, che è stata incaricata di approfondire lo studio storico del legame tra prodotti e trasformati agroalimentari e il territorio di riferimento, oltre che di supportare il capofila del progetto: la pecettese cooperativa AgricooPecetto. «Il Pinerolese è ben rappresentato all’interno di “La dispensa del Re” – dichiara Lorenzo Grasso referente per la Scuola Malva Arnaldi –. Tra i prodotti locali coinvolti: le antiche mele piemontesi, il genepì, la menta di Pancalieri, gli antichi mais piemontesi, il miele delle vallate alpine e il Plaisentif».
Ciò che accomuna le aziende che fanno parte del gruppo è la vicinanza perché l’obiettivo è promuovere l’innovazione nelle filiere corte: «Tutte le aziende del gruppo non devono distare più di 70 chilometri l’una dall’altra e anche le ricadute, cioè il consumatore finale, i negozi e i punti vendita, devono essere comprese nella stessa area» sottolinea Grasso.
Il logo che accomunerà i prodotti è in fase di elaborazione, ma Grasso illustra le altre azioni che verranno avviate grazie al finanziamento: «Verranno studiati nuovi trasformati a base dei numerosi prodotti freschi che arrivano dalle aziende del gruppo e saranno proposti con un nuovo packaging adatto a particolari canali di vendita, ad esempio: i bookshop delle Residenze sabaude, i negozi di souvenir e i luoghi di passaggio per il turismo sportivo».
Il progetto, infatti, vuole intercettare diverse tipologie di visitatori: «I prodotti saranno confezionati in modo da essere facilmente trasportabili dai turisti sportivi, anche da quelli su due ruote, inoltre, verrà riservata un’attenzione particolare alla salubrità del cibo. Ma punteremo anche sul turismo culturale proprio con il rifermento alla storia delle Residenze sabaude e approfondendo il legame storico con il territorio che la Scuola Malva Arnaldi è stata chiamata a studiare», conclude Grasso.