Regione - 08 gennaio 2020, 14:44

Regione, il Pd contro Caucino: “Il contrasto all’allontanamento zero dei minori sarà la nostra battaglia”

Durissima la consigliera Monica Canalis: “L’assessore vuole smantellare il modello Piemonte, è un attacco agli operatori sociali, sanitari e all’autorità giudiziaria”

Un attacco frontale all’assessore Caucino. È una vera e propria battaglia quella intrapresa dal gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Piemonte sul tema dei minori. I dem criticano fortemente il ddl dell’assessore alle Politiche della Famiglia e dei Bambini e annunciano un contrasto spietato, volto a non concedere spazio a un’idea ritenuta dal Pd “profondamente sbagliata”.

“Ci opporremo con tutte le forze alla linea dettata dalla maggioranza” promette il capogruppo Domenico Ravetti, che spiega come l’idea di contrastare il ddl Allontanamento Zero sia nata con l’affissione al Palazzo della Regione dello striscione contro Bibbiano. Ancor più determinata la consigliera del Partito Democratico Monica Canalis: “La destra sta cercando un nuovo nemico, l’ha trovato negli operatori sociali. Nei lavoratori delle Asl. Il progetto Caucino vuole smantellare il modello piemontese”. “La tesi Caucino è che i legami di sangue sono garanzia di benessere per il minore. Caucino ci dice che servizi sociali e autorità giudiziarie allontanano con troppa facilità, per motivi economici. Non è così: la carenza di reddito non è mai motivo esclusivo di allontanamento” prosegue la dem. Infine la Canalis attacca direttamente l’assessore Caucino “Va contro agli operatori sociali, sanitari e autorità giudiziaria. È in corso una lotta sulla pelle dei minori e dei genitori”.

Quattro le criticità riscontrate nel ddl: il vincolo indistinto di almeno sei mesi di Progetto Educativo Familiare prima di allontanare, zero risorse aggiuntive per assumere nuovi operatori e stabilizzare i contratti in servizio, l’obbligo di affidare i minori a parenti sino al quarto grado e saldi invariati per la spesa sociale.

Gli esponenti del Pd hanno poi presentato i dati che “confutano la tesi Caucino”: 60.068 i minori preso a carico dai servizi sociali in Piemonte, di cui 2.597 seguiti fuori dalla famiglia. Il 21,64% sono stranieri non accolpagnati, con i genitori distanti. “I dati confutano tesi Caucino, in Piemonte non ci sono stati casi Bibbiano” affermano i consiglieri.

Concretamente parlando, il Pd chiede maggiori fondi per svolgere azioni di supporto ai genitori e per assumere nuovi educatori, medici, psicologi, assistenti sociali, oltre che per rendere stabili i contratti precari. Infine la promessa degli esponenti dem: “Faremo di questa battaglia sui minori una lotta identitaria. Difenderemo la legge nazionale, i bimbi vengono prima di tutto”.

Spalle larghe e critiche rispedite al mittente da Maurizio Marrone, consigliere regionale di Fdi: ““Come fanno a ignorare tutte le drammatiche evidenze già emerse nell’indagine di commissione? Dall’ordine degli assistenti sociali che abilita ancora le associazioni di Claudio Foti alla formazione degli operatori fino agli organismi di vigilanza Asl che ammettono l’inesistenza dei controlli sulle case-famiglia perché mancano le sanzioni; dalle comunità residenziali sequestrate per stupri di gruppo nel vercellese fino all’ex garante dei minori nominata ai tempi dal centrosinistra che ammette la necessita di monitorare le motivazioni di tutti i provvedimenti di allontanamento. Come fanno a negare che le prime cause di allontanamento ovvero incuria, trascuratezza e carenza educativa siano ovviamente collegate a povertà e problemi di reddito, mentre gli allontanamenti per presunto abuso e maltrattamento sono appena il 20% del totale?”.  “L'audizione di famiglie vittime - conclude poi Marrone - aprirà il vaso di Pandora”.

“Chi protesta stravolge la realtà e sbaglia profondamente a speculare politicamente su un disegno di legge che, al contrario, serve a non puntare il dito contro nessuno” è la difesa di Alberto Preioni, presidente Lega Salvini Piemonte. “Il senso della nostra operazione è quello di non abbassare la guardia quando si tratta di bambini” è la posizione del leghista.

“Ma quale mercato degli affidi? L’unico mercato da chiudere è quello della campagna elettorale fatta sulla pelle dei minori. Siamo stanchi degli ultras in Giunta, che appendano striscioni o propongano leggi che sono puri slogan da curva” è la posizione espressa da Marco Grimaldi, capogruppo Liberi Uguali Verdi.

Andrea Parisotto