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Attualità | 04 marzo 2020, 16:50

Stop a Juve-Milan, i tifosi rossoneri: "Saremmo andati in pochi per i prezzi alti, ma di sicuro c'è un po' di timore. Potevano decidere prima"

I club dei sostenitori torinesi del Diavolo, da Pianezza al Canavese, raccontano le sensazioni dopo il rinvio della semifinale di Coppa Italia: "Disagi più grossi per il rinvio di domenica a San Siro, ma l'incertezza non aiuta a organizzarsi". "Ci siamo rimasti male, noi e i nostri soci del club"

Stop a Juve-Milan, i tifosi rossoneri: "Saremmo andati in pochi per i prezzi alti, ma di sicuro c'è un po' di timore. Potevano decidere prima"

A poche ore dall'ufficialità del rinvio a data da destinarsi della semifinale di Coppa Italia Juventus-Milan, che si sarebbe dovuta giocare all'Allianz stadium questa sera, c'è ancora delusione nella voce dei tifosi. Quelli bianconeri, ma soprattutto quelli rossoneri, che si stavano organizzando per vedere la propria squadra del cuore nel capoluogo piemontese.

Un'occasione buona soprattutto per i tifosi del Diavolo che abitano a Torino e provincia e che dunque potevano seguire i propri beniamini senza spostamenti troppo lunghi. "In realtà non saremmo andati in molti, soprattutto per il prezzo dei biglietti che come spesso capita nello stadio della Juve sono poco accessibili", racconta Yari, presidente del Milan Club Canavese. "Però certo dispiace. A livello di problemi organizzativi ne abbiamo subiti di più domenica scorsa (quando è stata rinviata Milan-Genoa, ndr), perché stavamo già organizzando la trasferta a San Siro tra viaggio, biglietti, bus e così via".

Prima che si arrivasse alla decisione ufficiale, peraltro, è stata l'incertezza a farla da padrone: "Non era chiaro se avrebbero chiuso tutto il settore ospiti, o se invece avrebbero impedito l'accesso ai tifosi provenienti dalla Lombardia. Senza informazioni certe è stato un problema. Ma temo che questa situazione andrà avanti ancora per un po', almeno un mese o un mese e mezzo".

Ma al di là della situazione sportiva, il timore va oltre: "Hanno bloccato le partite - dice Yari - ma anche contingentato gli accessi alle banche o alla Posta, così come ai luoghi di spettacolo. All'inizio avevano detto che si trattava di un'influenza un po' più aggressiva, ma adesso alla luce di questi provvedimenti un po' di timore c'è".

Delusione è anche quella che traspare dalla voce di Gino, presidente del Milan Club Pianezza: "La notizia è arrivata al termine di una giornata in cui avevamo speso tempo e impegno per organizzare tutto: i biglietti, la tessera del tifoso, i documenti per dimostrare di arrivare da Torino. Capiamo che c'è di mezzo la salute di tutti e questa è la cosa più importante, ma potevano decidere prima, non all'ultimo momento, con il Milan addirittura già in città. Non è una situazione che non si conosceva".

E il futuro? "Ora vedremo: peccato per le trasferte che avevamo già in via di organizzazione, per gli abbonamenti che ovviamente abbiamo già pagato e così via. Ma ripeto, la salute di tutti è prioritaria. Vedere il calcio in televisione scoccia un po', ma se non ci sarà alternativa faremo così".

Massimiliano Sciullo

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