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Viabilità e trasporti | 03 febbraio 2020, 12:30

Sale d’aspetto delle stazioni ferroviarie chiuse? «La Regione dia un contributo ai Comuni che le tengono aperte»

La proposta del consigliere di Fratelli d’Italia Davide Nicco. Sono diversi i casi nel Torinese

Sale d’aspetto delle stazioni ferroviarie chiuse? «La Regione dia un contributo ai Comuni che le tengono aperte»

I casi nel Piemonte sarebbero almeno 60 e il consigliere regionale Davide Nicco di Fratelli d’Italia chiede di dare un contributo economico ai Comuni che tengono aperte le sale d’aspetto delle stazioni ferroviarie.

In questi anni, Rfi ne ha chiuse diverse, da Villastellone a None, per rimanere nel Torinese. Tra le ragioni ci sono l’automazione delle stazioni, che non prevede più la presenza di personale e gli atti vandalici di cui sono state oggetto. La decisione però ha creato notevoli disagi ai pendolari, tanto che in Piemonte 35 Comuni hanno deciso di farsi carico dell’apertura e, tra gli altri 25 che si trovano con sala chiusa, alcuni stanno trattando con Rfi per farlo, come None e Villastellone.

«Non si può lasciare i pendolari in piedi ed al freddo ad aspettare il treno e pretendere poi che preferiscano il trasporto ferroviario all’automobile – argomenta Nicco, che è stato sindaco di Villastellone –. Alcuni Comuni virtuosi si stanno accollando il costo per risolvere il problema, altri più piccoli invece non ce la fanno, e credo che la Regione non debba lasciarli soli».

Il consigliere regionale oltre ad aver proposto un ordine del giorno che verrà discusso in Consiglio comunale, chiede anche un impegno della Città metropolitana, che ha la competenza sui trasporti.

Redazione

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