Il tono è garbato e la lettera è ricca di riflessioni e argomentazioni. Ma il messaggio è forte, la politica di Pinerolo e del Pinerolese sta dormendo e ha bisogno di una sveglia per aprire una nuova fase.
«Si può parlare di sveglia, ma anche di scintilla – sono le metafore che Luigi Pinchiaroglio usa per chiarire il suo pensiero –. E penso che questo ruolo possano svolgerlo i media, perché hanno una posizione super partes, dopodiché toccherà alla politica gestire la nuova fase». Dalla posizione dei media, a suo modo di vedere, nascono una serie di opportunità: interagire informalmente con tutte le parti, fare emergere in modo costruttivo e non conflittuale i punti di forza, le debolezze e le criticità del territorio, portare sul tavolo di discussione le migliori “buone pratiche” di altre zone, indirizzare la discussione in modo da massimizzare gli aspetti creativi e innovativi, coinvolgere i cittadini e fornire ai giovani un contesto di discussione.
Lo stesso ex segretario del Pd, che ha lasciato da poco il partito, ammette come la sua sia una provocazione, ma nella lettera analizza le difficoltà di politica e associazioni di dare un nuovo impulso al territorio.
Per Pinchiaroglio il Pinerolese necessità di una forte spinta creativa e innovativa, deve abbandonare il campanilismo e ragionare su uno sviluppo che riconosca le peculiarità di tutte le sue zone.
Infine una puntualizzazione sulle prossime Comunali. Nel 2016 si era giocato le primarie con Luca Barbero per il ruolo di candidato sindaco del centrosinistra, in vista del 2021 si tira fuori: «Lo scrivo nella lettera e voglio sgombrare il campo da dubbi. Non voglio calarmi nell’agone della competizione amministrativa. Il mio è uno stimolo. C’è bisogno di facce nuove, giovani o meno giovani, ma pur sempre nuove».
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