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Sport | 03 ottobre 2019, 16:02

Marchisio lascia il calcio giocato: "Il corpo non reggeva più quello che la testa voleva fare" [VIDEO]

L'addio all'Allianz Stadium, in prima fila la famiglia. L'ex numero 8 bianconero confessa: "Vorrei rigiocare la finale di Berlino contro il Barcellona"

Marchisio lascia il calcio giocato: "Il corpo non reggeva più quello che la testa voleva fare" [VIDEO]

"Ho cercato di recuperare, ma vedevo che la mia testa voleva fare qualcosa che il corpo non reggeva più". Claudio Marchisio a 33 anni ha scelto l'Allianz Stadium per dare l'addio al calcio giocato. E lo ha fatto con la classe che ha sempre mostrato in campo, in una carriera che ogni sportivo avrebbe voluto più lunga.

Un campione discreto, che ha legato la sua storia al bianco e al nero: le giovanili, l'anno in Serie B, le difficoltà e la rinascita, con scudetti e coppe a riempire la bacheca. "Se non è più possibile dare il meglio è giusto prendere una decisione - ha detto l'ormai ex numero 8 - sono arrivate offerte importanti da altri Paesi, ma non avrei potuto rispettare gli accordi".

Dal 2006 a oggi, Marchisio ha giocato un anno a Empoli e un altro, l'ultimo, allo Zenit San Pietroburgo. Per il resto solo Juve. "Qui ho vissuto tantissimi momenti, emozioni che rimarranno per sempre dentro di me. Voglio ringraziare la mia famiglia, che mi è sempre stata vicina. Adesso cambia tutto e comincia un nuovo percorso, negli ultimi anni ho portato avanti altre attività fuori dal calcio. Non so se farò l'allenatore o altro, per adesso giocherò con i miei figli".

Tra i momenti indimenticabili, un po' a sorpresa, l'anno della serie B. "Un treno che passava e dovevo sfruttare, i grandi campioni li ho visti giocare con il cuore e anche se ero in B indossavo la maglia della Juventus, un sogno". Fra le reti più belle Marchisio ricorda "quella con l'Inter e la prima allo Juventus Stadium, indimenticabile".

Tante soddisfazioni, ma anche qualche rimpianto. Il più grande lo condivide con milioni di tifosi bianconeri. "Mi spiace non aver vinto la Champions League, ma anche il campionato europeo con la Nazionale. Certo, se fosse possibile vorrei rigiocare la finale di Berlino di Champions contro il Barcellona, anche una parte del secondo tempo per sbloccarla a nostro favore".

Smaltita l'emozione, Marchisio ha parlato di campionato e del big match di domenica sera tra Inter e Juventus. "Siamo all'inizio, ma è una partita importante, vincere queste gare dà tanta forza per il prosieguo del campionato". Sulla panchina nerazzurra siederà Antonio Conte, come Marchisio tra i maggiori artefici della rinascita juventina. "Lui è un grande allenatore, basta guardare il volto dei giocatori dell'Inter, molti sono gli stessi dello scorso anno, ma ora stanno dimostrando un grande spirito di squadra". Dall'altra parte anche due possibili eredi dell'ex centrocampista. "Sensi e Barella stanno dimostrando grandi cose. La Nazionale ha bisogno di grande talento, credo sia importante il lavoro nel settore giovanile".

Marco Panzarella

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